Laghi Tour!!!

Al bar dello sport

Avete presente Al bar dello sport? Il film dei primi anni ottanta  in cui Lino Banfi e il suo amico Parola interpretato da Jerry Cala’ facevano tredici al totocalcio? Be’una delle scene che mi faceva piu’ ridere era quella in cui Lino attaccato alla radio ascoltava i risultati delle partite e quando si accorge che sta per azzeccare il tredici da oltre un miliardo, inizia delle scene da capogiro. Sabato sera, quando mi accingo a sentire i bollettini meteo per la giornata in cui finalmente mi potrò godere il mio giro in moto, mi sembra di essere parte di quel film. Vivo la stessa emozione e nutro la stessa speranza, ma il mio tredici sarebbe realizzato se sentissi la previsione di una bella giornata di sole.

La televisione tuttavia non mi aiuta, freddo e neve anche a basse quote sembra che la debbano fare da padroni. Le certezze degli esperti lasciano poche speranze. Cambio canale, cercando conforto sui Tg regionali. Sento che la protezione civile e’ allertata Comincio ad odiare i gli espertoni, comodamente seduti sulla loro seggiola in similpelle, che consigliano di muoversi solo con le catene a bordo. Per me povero motociclista della “Domenica” sembra proprio prospettarsi solo una tranquilla domenica di riposo.

Non so che mi prenda, ma  tra i baffi, mi si accende uno strano ghigno, quasi  presuntuoso, come se avessi la consapevolezza che stanno sbagliando tutti e che domani ci sara’ una fantastica giornata di sole. La voglia smisurata, che ho di sedermi sulla mia moto, fa sì che prenda la decisione di partire in ogni caso.

Mi metto nel letto con la speranza di beffare tutte le previsioni meteorologiche della settimana e tra idee sull’itinerario da seguire e le facce dei metereologi mi addormento.

 

E’ mattina, la sveglia suona presto, finalmente posso dar sfogo alla mia voglia di perdere i pensieri tra le strade di qualsiasi luogo, che sia raggiungibile in moto. Mi vesto controllando bene tutta l’attrezzatura invernale,  metto nella borsa anche un paio di sottoguanti, e preparo da parte anche la tuta anti pioggia. Quando sono ormai pronto mi ricordo di guardare fuori dalla finestra per vedere il cielo. Lo faccio quando sono gia’ vestito, e vedo il sole. Mentre chiudo la finestra mi parte una risata convulsa. Avevo ragione.

Quando salgo sulla moto decido di dirigermi verso il lago di Como.

Sara’ la giornata inaspettatamente soleggiata che mi porta a farci caso, ma noto molta gente in giro. Persone in moto, in bicicletta, di corsa o coi pattini. Mi sembra quasi che siano tutti a festeggiare con il loro hobby preferito il fatto che il meteo non ci ha preso.

 

Con il sorriso coperto dal sottocasco, raggiungo Como e mi dirigo verso Argegno e da li a Schignano attraverso una piccola strada, le cui curve sono ancora lastricate anocra con il pave’ .La neve appare evidente a bordostarda, ma il manto asfaltato e’ pulitissimo.

Su questa strada non incontro altri motociclisti, sono tutti sulla statale che costeggia il lago, e il fatto che non siano molti a passare di qui e’ anche evidenziato dal fatto che quando attraverso un paesino vengo guardato come se fossi un pazzo.

Riprendo dopo qualche Kilometro la SP della valle D’Intelvi, una strada che avevo gia’ percorso e che mi ricordo molto bene.

Questa piccola strada si inerpica tra le montagne , e’ ripidissima e attraversarla con la neve la rende ancora piu’ suggestiva.

Il sole filtra tra le alte pareti delle montagne e non posso evitare di fermarmi per fare qualche foto.

Raggiungo Lugano ed inspiegabilmente si alza un forte vento proprio di fronte alla fontana che sfrutta l’acqua del lago. Il vento sposta l’acqua della fontana a parecchia distanza, infatti, fermo al semaforo ne approfitto per una doccia.

Torno verso l’Italia costeggiando il Lago di Lugano fino a raggiungere Menaggio.

E’ da parecchio tempo che voglio prendere uno dei traghetti che parte da qui per raggiungere  Bellaggio o Varenna e dato che nessuno mi corre dietro aspetto volentieri la prima corsa per uno dei due paesi. Il personaggio alla cassa si sente quasi preso in giro quando gli dico che non mi interessa quale sia la destinazione del traghetto e va bene la prima corsa disponibile.

In mezzo al lago tira un forte vento e gli addetti all’imbarco mi consigliano di tenere la moto prima che faccia un bel volo. In circa 15 minuti siamo a Varenna , mi immetto sulla statale in direzione Lecco dove arrivo intorno alle 14:00. Questo lato del lago mi sembra  meno innevato, il sole comincia a scaldare di piu’ e quindi non mi lascio sfuggire l’opportunita’ di immortalare il lago da tutti i suoi lati, decidendo di raggiungere Bellagio.

Oggi ci sono molti motociclisti in giro e dopo qualche mese un po’ sonnacchioso incrociare i saluti con altri appassionati mi rende felice.

La Statale Lariana , che porta da Lecco a Bellaggio e’ molto bella , sulla sinistra si e’ sovrastati dalla montagna che sembra quasi tagliata dalla lama di un rasoio, mentre sulla destra vi sono numerose spiagge. Anche se mi trovo davanti un paio di automobilisti un po’lenti, dato che la strada e’ molto stretta e non rischio sorpassi ciechi, quindi accosto un paio di volte per lasciarli  andare avanti approfittandone per fare delle foto.

Da Bellaggio costeggiando la riva orientale del lago mi dirigo verso Como, fermandomi a fotografare il bellissimo orrido di Nesso.

In piazza Cavour a Como, decido di godermi anche un bel panino coi wurstel.

La giornata e’ finita, da Como a Milano mi aspetta solo una statale affollata, ma sono veramente contento della giornata. Torno a casa anche con la speranza che il prossimo giro sia tra pochi giorni e che i metereologi siano meno pessimisti , sembra che a volte serva davvero.

 

 

06/03/2005 – Simone Monticelli  ( mailto:simone@advrider.it)

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