Samarcanda

Samarcanda (In greco: Marakanda) è una delle più antiche città del mondo, in grado di prosperare per la sua posizione lungo la Via della seta, la maggiore via commerciale di terra tra Cina e Europa. Un tempo Samarcanda fu la città più ricca dell’Asia centrale e per la maggior parte della sua storia fece parte dell’Impero Persiano.

Nel 1370, Tamerlano decise di rendere Samarcanda una città stupenda e usarla come capitale dell’impero che avrebbe costruito e che si sarebbe esteso dall’India alla Turchia. Per 35 anni la città fu ricostruita e fu piena di cantieri con artigiani e architetti provenienti dalle parti più disparate dell’Impero timuride. Tamerlano fece così crescere la città, che divenne il centro della regione chiamata in Occidente Transoxiana ma che gli Arabi avevano definito semplicemente Mā warāʾ al-Nahr (Ciò che è al di là del fiume Oxus).

A Samarcanda si trovano alcune fra le più notevoli costruzioni dell’architettura islamica. La città è stata dichiarata Patrimonio dell’umanità da parte dell’UNESCO.
La Madrasa di Uluğ Bek, a ovest, fu completata nel 1420 sotto lo stesso Uluğ Bek, e ospita mosaici con temi astronomico (la passione del sovrano timuride che fu un vero e proprio scienziato astronomo). Circa 100 studenti imparavano qui le discipline astronomiche e filosofiche, oltre alla teologia.
La Madrasa Sherdar, a est, fu portata a termine nel 1636 dall’Emiro shaybanide Yalangtush, a imitazione della Madrasa di Uluğ Bek, salvo che per la decorazione a leoni ruggenti, in clamorosa violazione delle tradizioni islamiche.
La Madrasa Tilla-Kari, fra le due precedenti, fu terminata nel 1660, con un decoro dorato sul quale spiccano due tigri. Vanta una corte interna assai gradevole.

Madrasa

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