KaZak2012 a spasso con Kamillo

Ritorno in Ucraina, sul mare d’Azov

Questa mattina abbiamo lasciato il luogo dove abbiamo campeggiato con un po’ di dispiacere. Abbiamo trascorso una notte silenziosissima coccolati da un fresco che tra un po’ rimpiangeremo. Comunque non possiamo permetterci di stare troppo da queste parti dato che la strada per tornare a casa e’ ancora molta.

La prima tappa e’ Rostov Sul Don che appena raggiungiamo sfruttiamo per l’acquisto di due taniche da 50 litri in cui stivare un po’ di Diesel a buon mercato (qui in russia si riesce a trovare a 65 cent al litro).

Mangiamo un rapido spuntino nella zona commerciale dove ci troviamo e poi ci dirigiamo in centro. La citta’ e’ molto piacevole, e’ ricca di viali alberati e parchi dove la gente va a cercare un po’ di fresco. Si intravedono palazzi di una certa bellezza attorno ai quali sono stati costruiti palazzi piu’ moderni dedicati ad attivita’ commerciali.

Raggiungiamo la piazza del teatro e facciamo qualche foto, poi riprendiamo la strada per l’Ucraina.

Lasciare la Russia e’stato abbastanza rapido, mentre entrare in Ucriana un calvario. Praticamente non abbiamo fatto coda, tuttavia il nostro camion ha destato perplessita’ nelle pratiche burocratiche cosi’ sono stato costretto a fare una visita nel reparto autotrasportatori. Questa volta ho tagliato un po’ la fila e in circa dieci minuti sono riuscito ad avere il timbro sul tagliando lasciapassare. Quando ci aspettavamo di aver finito ci dicono invece che manca il passaggio alla banca. Ci vado ma e’ chiusa… attendo poi con molta tranquillita’ e dopo circa 6 firme su fogli diversi ottengo la “quietanzia” timbrata. Possiamo uscire dopo circa 1 ora e 40.

Usciti dalla frontiera veniamo subito fermati dalla polizia. Come al solito cercano di estorcerci qualche soldo ma io non cedo e mi piazzo comodamente seduto nella loro macchina in attesa che la scenetta finisca. Non so come mai ma questa volta il capo era convinto che io sapessi il Russo e quindi continuava ad insistere a parlarmi nella sua lingua. Finisce anche col passarmi un suo collega al telefono per non so quale motivo, forse era un esperto che doveva essere in grado di capire se io davvero non parlavo la loro lingua. Morale della favola dopo una trentina di minuti ci lasciano andare via e naturalmente non abbiamo tirato fuori una moneta.

Cerchiamo un posto dove dormire, ma qui i campi coltivati sono troppo grandi e privi di ripari naturali quindi non ci consentono di nasconderci da qualche parte. Optiamo per raggiungere una localita’ turistica sul mare d’Azov e dopo una lunga ricerca finiamo sulla punta della penisola pracheggiati sulla spiaggia… domani mattina godremo sicuramente di una bella vista, anche se ora ci sono un po’ di lampi!

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