Il primo test stradale dopo le modifiche

E’ giunto il momento di sperimentare su strada il risultato di tutti questi mesi di lavoro. E’ importante farlo perché avendo fatto tutto da noi è molto più che plausibile che qualcosa non funzioni, o che peggio si smonti per strada…
E’ passato giusto un anno da quando abbiamo portato a casa il nostro Kamillozzo e poco meno da quando lo abbiamo provato per la prima volta in veste di camper a Livigno; ci sembra quindi la cosa migliore e più sensata ripetere la stessa esperienza valutando alla pari il nostro lavoro riportando l’Unimog a Livigno e magari proseguire questa volta per la Svizzera allungando il percorso.

Cominciamo subito dicendo che ci aspettavamo un week-end assolutamente privo di neve (vi pare che abbiamo comprato le catene?) e naturalmente appena arrivati a Bormio ha iniziato a nevicare. Così come successo l’anno passato non riusciamo ad arrivare a Livigno prima di sera e quindi ci fermiamo a dormire qui. Questa volta però piazziamo un po’ di Diesel artico nel serbatoio e per dormire sonni ancora più tranquilli butto nel pentolone anche una confezione di addittivo.

Non tutte le ciambelle possono riuscire col buco, infatti seppur per cena ci predisponiamo per la cottura di un piatto di pizzoccheri dobbiamo accontentarci di due pacchetti di cracker “addittiviati” con pancetta e burro. Sfortunatamente la piastra Diesel Webasto non ne vuole sapere di partire… temo che il montaggio del serbatoio esterno abbia in qualche modo influito negativamente sul passaggio del combustibile … domani verdò di sistemarlo.

Guidare sulla neve con un mezzo che pesa 7.5 tonnellate e dotato di 4 grosse gomme adatte alla sabbia non è esattamente una libidine, più di una volta riempio il pannolino, ma sono certo che gran parte della mia paura sia dovuta alla totale inesperienza. Ma da qualche parte bisogna pur cominciare.
Quando vediamo il cartello di obbligo montaggio catene mi fermo, un po’ ci penso, faccio due passi per saggiare il terreno e quando uno degli automobilisti fermi mi chiede: senta lei se ne intende di catene? io gli rispondo che manco ho la macchina, figurarsi se so come si montano! Il problema è che lui si volta e guarda il nostro Kamillo ed è dura spiegargli che sono un demente… infatti non lo faccio e me ne vado.

Ma alla fine arriviamo e così Lucia decide di provare l’ebrezza della doccia. Ma la cosa che in assoluto vuole di più è provare il suo nuovo Phon a 12V. Peccato che sono stato cauto e ho messo un magnetotermico da 5A sulla linea della presa accendisigari e il suo Phon ne consuma 15, quindi la soluzione è asciugarsi i capelli utilizzando le bocchette del riscaldamento a pavimento. Lo dicevo io che non serviva il Phon.

La mattina successiva metto la testa fuori dall’oblò per valutare se è possibile accendere il camion. Non voglio fare come l’anno passato, questa volta non voglio nessuno attorno che possa dirmi qualcosa per quel poco di fumo che esce dall’ano del nostro Kamillo. No. Questa volta No.

Lo so cosa state pensando: ma non si è rotto niente fin ora? Ma volete una storia a lieto fine o una tragedia? Va bene, vi accontento. Questa mattina vado nel mini-cessettino per lavarmi i denti e mi accorgo che il lavello non scarica. Surgelato! Lo dicevo io che il tubo non l’avevo fatto girare bene. Poco male, mi lavo i denti nel lavandino della cucina che funziona ancora alla perfezione e aspetteremo il disgelo per riutilizzare quello del bagno.

E’ ora di salpare, ci dirigiamo verso la Svizzera. Ma la neve è caduta solo ieri? Livigno innevata è sempre stata bellissima, ma quest’anno la neve scarseggia, quella poca che si vede mi sa che è quella che abbiamo portato noi.

Ma ora via verso il passo del Gallo. Scusate se la foto del tunnel è mossa ma viaggiano a 300 km/h con Kamillo per provare la velocità massima non siamo riusciti a fare di meglio.

L’immagine di questo paesaggio visto dal nostro camion è davvero stupenda. La prima cosa che penso è che in questo posto, in questa stagione, con questo freddo, con questo asfalto innevato con la moto non ci sarei mai venuto. La seconda che penso è se ci fossi venuto in moto non avrei speso 25 euro di tassa per mezzi pesanti qui in Svizzera e non avrei sentito sul groppone l’aumento del Diesel praticato l’altro ieri …

Ma quanto sono belle queste gommone? Mi fanno la stessa impressione che mi facevano le gomme del lego techinc.
Certo che ora sto un po’ rimpiangendo le gomme militari che ho lasciato da Philip (venditore tedesco), quelle secondo me non se le caga nessuno perchè hanno un disegno che – appunto – fa cagare, però il loro sporco lavoro per me lo facevano eccome.

Certo che l’inverno rende questi luoghi assolutamente magici, poi qui in Svizzera le strade sono vuote, non c’è nessuno. che ci sia un motivo? Ecco, forse è meglio che non ci pensavo…

Dopo la salita prima o poi inizia sempre la discesa, ora la mia paura è cosa troveremo dopo la prima curva, neve, ghiaccio, asfalto leccato? Lo scopriremo solo vivendo.

Asfalto grigio! Questo è quello che volevo, posso cambiare il pannolino e vivere più tranquillamente la mia convivenza con l’unico paio di mutande pulite che mi è rimasto.

Qualche tornante e siamo a valle. La neve è completamente sparita e mi sto ricordando adesso che non ho portato l’ombrellone da sole, ne il secchiello e ne tantomeno la paletta per costruire un castello in spiaggia.
Ci consoliamo percorrendo qualche stradina al limite di sagoma di Kamillino. Fortunatamente dietro di noi c’è il vuoto assoluto perché l’andatura non è “smodata”.

La notte la passeremo a Trento, ma la storia non è così semplice . Volevamo andare a visitare il mercatino di Natale a Merano, ma sono bastati cinque minuti di traffico cittadino a farci venir voglia di andarcene. Riproviamo a Bolzano ma quando vediamo che il parcheggio dedicato ai camper è messo in un luogo talmente brutto che neanche un homeless ci metterebbe piede scappiamo a gambe levate. Da qui in poi è un susseguirsi di campeggi chiusi e parcheggi la cui altezza massima consentita sono 2 metri.
Siamo camperisti da tre giorni e già abbiamo capito qualcosa: I camperisti non li vuole nessuno, le aree di sosta nelle città sono messe in luoghi orrendi e nei paesi dove c’è qualcosa da visitare (ma non c’è l’area di sosta) l’ingresso dei parcheggi è limitato in altezza. Questo fa si che se anche volessi parcheggiare Kamillo per visitare uno dei tanti castelli o una delle tante ville che ci passano davanti agli occhi dovremmo camminare un bel po…

Ma insistendo qualcosa si riesce a fare, come a Lazise, dove parcheggiamo per un’oretta in un parcheggio col limite in altezza dove “fortunatamente” era stata tolta la sbarra.

E poi a Verona dove riusciamo a passare un bel pomeriggio e una bella serata andando anche a visitare il nostro amico Luigi della Libreria Gulliver.

Non ci sono altri articoli correlati