un sogno divenuto realta’ ….

… oggi e’ una giornata particolare, il cielo non ha un colore uniforme e solo una brezza calda mi rende consapevole del fatto che siamo a meta’ giugno. Ho telefonato ancora in KTM, che tristezza, mi deprime, ma lo devo fare, per principio e per lei, la mia povera cavalcatura stremata dai pochi chilometri percorsi assieme. I numeri non contano, cio’ che conta e’ come, con chi, con che spirito.

Questi pochi chilometri sono stati intensi; certo, sono stati vissuti metro dopo metro, ma pochi, troppo pochi per giustificare la tristezza che provo per questo amore finito. Un’amore nato in una bella giornata di fine estate e consumato nel breve periodo di sei mesi. Un po’ come quegli amori che colpiscono durante le vacanze estive, fatti di colori e di sabbia bagnata.

Storie appassionate con promesse d’amore eterno spente invece ai primi freddi invernali. Fa parte della storia di ogni adolescente, e’ normale ma una persona matura e consapevole di quanto fa male un’amore finito certi errori evita di commetterli. Ci sono cascato, come un bambino abbagliato dalla vetrina di un negozio di giocattoli.

La passione per una moto nata come quella, di quando a dieci anni, vedevo le vetrine dei negozi nel periodo di Natale. Colori fantastici, cerchi luccicanti e numeri da leccarsi i baffi, set-up regolabile e prestazioni da vero purosangue da tondino. Papa’ me la compri? E sotto l’albero trovavi sempre il tuo regalo.

Gioca, rigioca, ama e odia, il gioco si rompe, un pezzo del lego che ti manca per finire la tua costruzione e tutto si rovina. Sono cresciuto, l’estate e’ Finita, Natale e’ passato, non ho comprato un gioco ma una moto, di quelle con la M maiuscola. Ci ho fatto solo pochi chilometri nel traffico di Milano che mi sono goduto oggi; a trent’anni, di venerdi’ quando tutti scappano dalla citta’ e lasciano le strade libere.

La piogga pomeridiana ha spazzato il caldo, ma lei non ha problemi, e’ nata per fare ben altro che quattro giri della circonvallazione e n parcheggio davanti al bar. I giochi del giorno d’oggi sono fatti per rompersi, per essere oggetti di consumo. Oggetti voluti da una societa’ come la nostra che e’ basata sul consumo, e sullo spreco. Oggi un’oggetto non deve durare, dev’essere bello, lo inventano esperti di marketing prima che appassionati di moto.

Il mio ha vent’anni, nato nel periodo in cui si sognava al cinema davanti a film come Marrakesh Express e L’attimo fuggente, film che mi hanno lasciato un segno indelebile sul cuore.

Al semaforo gli occhi dei passanti sono scostanti, nessuno mi guarda c’e’ sempre un’oggetto piu’ luccicante del mio che mi precede e che attira l’attenzione di tutti. Gli oggetti che affascinano sono di quelli che ho anche io, a Como, dal meccanico. A me e a lei non importa, ci guardiamo e provo una piccola accellerata. Sembra che Lei derida chi la guarda, sbruffona. Sa bene che ha quel qualcosa che non tutti riescono a vedere. Io so chi e’, lo so cosa ho perso, ho vissuto un bell’amore estivo, ora tocca all’amore vero.

Ciao regina del deserto, sei piombata con un salto nel tempo dal 1989 ai miei sogni odierni. Non mi tradire, sono un’amante esigente.

Africa Twin

Milano 2007, Corso Sempione … Africa Twin RD03 anno di nascita 1989.

Leave a Reply

You must be logged in to post a comment.