La mia motofilosofia

Ciao a tutti, e’ un po’ di tempo che sono sparito dalla lista, ma vi leggo sempre con molto entusiasmo , colgo l’occasione per rientrare tra quelli che scrivono per fare qualche considerazione motofilosofica a cui spero qualcuno vorra’ rispondere …A cosa ti fa arrivare la passione? Cosa puoi fare quando sei malato di viaggi e turismo e hai solo una Domenica a disposizione che a dirla tutta non e’ neanche tanto promettente dal punto di vista metereologico?

Era parecchio che non avevo crisi d’astinenza del nastro d’asfalto montano pur non avendo abbandonato la moto per tutta la stagione se non per qualche altra divagazione hobbystica.

Cosi’ carico la mia piccola da duecentosessanta kili con il necessario per affrontare la stagione delle piogge equatoriali e mi butto in direzione dei laghi.

Da un po’ di tempo viaggio con la musica alle orecchie, ma oggi parto senza;voglio gustarmi anche il rumore delle ruote che si consumano sull’asfalto. Ho detto consumano? Noooo quant’e’ che non controllo il pneumatico anteriore? Troppo faccio un po’ di strada e mi accorgo subito che non sono troppo felice delle sensazioni che mi da’ il mio ruotino anteriore…. Ok per il prossimo giro cambiare!!!!!

Arrivo sul lago di Como e mi dirigo in direzione Argegno, quando vedo il bivio per la valle d’Intelvi non me lo faccio dire due volte e devio.

Stranamente non piove ancora e mi riesco a gustare senza troppi timori le foglie secche che cadono sull’asfalto creando delle bellissime macchie scivolose .

Non avendo fretta e non essendo certo uno smanettone me la prendo con calma e sicurezza. Da qualche giorno a questa parte sogno un viaggio in qualche pista a bordo deserto, forse leggo troppo di viaggi fantastici, e avventurosi e non mi rendo conto delle effettive difficolta’ che avrei con la mia GS, ma quando sorpasso un cartello che indica “mulattiera per Schignano” ci penso per la distanza di una curva e torno indietro.

Ci voglio provare, si scende a valle e dopo un ponte a schiena d’asino inizia questa strada coperta di sassi levigati peggio che se fossero posti sul sagrato di una chiesa medievale.

Mi lancio a velocita’ bradipo sulla stradina che si verticalizza subito facendomi “fortunatamente” dopo cinquecento o seicento metri ricredere e tornare indietro. Arrivo al cospetto del ponte dopo varie imprecazioni e finalmente penso :” ce l’ho fatta ….. a tornare indietro, diamine quanto si scivolava” tempo di crogiolarmi sugli allori e praticamente da fermo perdo l’equilibrio e appoggio la mukka per terra.

Mi guardo attorno e non c’e’ il nulla, neanche un bambino a cui chiedere aiuto per risollevare la moto dal fango. Mi dirigo verso una villetta e bussando alla porta mi apre una gentilissima persona che da buon sessant’enne mi da una mano. Mi fermo cinque minuti a chiaccherare con lui e mi dice che solitamente su questa mulattira ci salgono dei ragazzi con le moto da trial …. non vi dico che figura di M….. ma dove volevo andare, manco fossi Meoni!!!

Seduto sul bordo del ponte penso alla considerazione iniziale :”Cosa ti fa fare la passione ? ” e sorrido tra i baffi, basta non essersi fatti male e poter ripartire su asfalto.

Sceso dalla valle d’Indemini arrivo in Svizzera , qui decido di fermarmi per una birretta, ma dopo il tanto sospirato luppolo scappo quasi inorridito quando il cameriere mi chiede sette euri per una piccola….

Diamine e’ solo una birra!!!

Perendo la moto e aggiro il lago di Lugano in direzione Italia, praticamente in fuga verso un ristorante dove mangiare una pizza senza essere ripulito!

Fortunatamente ci sono le curve, il lago, le montagne e i colori dell’autunno che avanza a farmi perdere la cognizione del tempo, cosi’

curva dopo curva guardo l’orologio e sono le due…. si e’ ora di fermarsi per mangiare.

Piove, mentre mangio penso : “finalmente utilizzero’ questa bella attrezzatura ” ma nell’attesa del conto e dopo due birre medie praticamente ha smesso di piovere. Be’ l’attrezzatura la provo volentieri un’altra volta. Prendo la direzione Luino e la strada diretta e’ ancora chiusa, ma quando l’apriranno? Mah!!! Passo per la bella Val Ganna e arrivato a Luino decido di fare il giro lungo e andare verso Locarno.

Quando inizia a piovere sono indeciso sul dafarsi :” Metto lo strto H2Out? ma no dai tanto smette….” e appena prendo la decisione da cui no puoi piu’ tornare indietro, inquanto mettersi H2out con la maglietta bagnata equivale a rompersi un gavettone nelle mutande, viene giu’

l’oceano dal cielo.

Mentre penso a chi abbia aperto la chiusa di una diga prorpio sopra la mia moto, prendo la saggia decisione che la prossima volta non ci pensero’ due volte a coprirmi subito.

Tornando a casa a bordo lago sotto la pioggia torrenziale e ora con la musica alle orecchie entro in simbiosi con la montagna coperta di nuvole, non mi accorgo quasi piu’ che piove, tant’e’ che mi finisce il lago senza che neanche me ne accorga.

E cosi’ dopo circa quattrocento kilometri e’ finita la giornata…

comunque vada quando torno a casa da una giretto mi sento di avere qualcosa in piu’dentro, qualcosa che mi accresce, non so’ di preciso cosa sia, anche se ho gia’ fatto quelle strade decine di volte mi accorgo sempre di quanto sia unico non essere chiusi dentro una macchina!!!!

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