10-11/06/2006 Report 1Upstage per Maxienduro a Pistoia
June 14th, 2006
Era un po’ di tempo che non mi mettevo a scrivere un report di una bella gita in moto, quindi mi sono detto perche’ non farlo in occasione di qualcosa di un po’ diverso dalla solita zingarata?
Colgo l’occasione per raccontarvi la storia di tre cavalieri partiti per Pistoia carichi del sol bagaglio e delle loro amate due ruote, tutti e tre decisi ad affrontare due notti in Agriturismo a dar battaglia a portate di piatti tipici e buon vino, pronti a vincere le sfide di un corso per maxi enduro.
Tutto ha inizio mercoledi’ sera, al solito aperitivo Milanese, quando tra una birra e l’altra racconto a Max che io e Rik avremmo partecipato ad un corso per maxi enduro organizzato da un gruppo conosciuto in occasione della transappenninica www.stradanova.com . Vedendogli brillare gli occhi, parto entusiasta a raccontargli i dettagli del corso, che intendiamoci a me erano sconosciuti, ma e’ bastato l’entusiasmo delle mie parole a fargli venire la voglia di iscriversi. Non ci metto molto a convincerlo inoltre anche il costo e’ bassissimo e in piu’ chicca delle chicche, dormiremo in camper “messi a disposizione” dall’organizzazione … wow, figata si spende un cazz… ehmmm si spende na cazzata!!! J
Giovedi’ mattina appena possibile giro l’e-mail con i riferimenti di Erika a Max che prontamente viene messo in contatto con Massimiliano, uno degli organizzatori del corso … che avremo modo di conoscere “piu’ tardi” … hi hi hi hi!!! Immagino la telefonata: ”
MAX: Ciao sono Max, ho saputo del vostro corso per maxi enduro, c’e’ ancora posto? Io verrei con Simone e Riccardo, si sono gia’ iscritti da tempo.
Massimiliano : Certo che c’e’ posto che sistemazione preferisci?
MAX: Be’, posso dormire in camper con Simo e Rik ?
Massimiliano : Be’ chiedi a loro, il camper mica e’ nostro!!!
MAX: AH!! MMHHH!! Be’ … ci deve essere stato un malinteso, i camper non ce li mettete voi?
Massimiliano: Be’, direi di no, ma se vuoi me ne carico uno dietro la motoretta. J
MAX: opterei per una camera in Agriturismo. EH EH EH , c’e’ posto anche per i due “CAMPERISTI???” !!!
Insomma trovata la sistemazione per i tre eroi, Venerdi’ ci diamo appuntamento per le 16:30. Sono le 13, non ce la faccio piu’ a stare seduto alla scrivania, mi prendo un permessone galatico e mi sparo a casa a fare i bagagli e a rabboccare l’olio alla moto. Sono gia’ con gli stivali ai piedi, le calze tirate e le protezioni dainese indossate quando l’incubo degli anni 90 il cellulare bippa in maniera insopportabile. Guardo l’oggetto con disprezzo e vedo un messaggio di Max che ritarda per problemi di montaggio tassello. Non si puo’ non scusarlo e si posticipa alle 17:30 ora zulu. Colgo l’occasione per una pennica previaggio che vi diro’ non c’e’ stata proprio male.
Dopo una RedBull in piazza Corvetto, luogo del ritrovo, siamo in viaggio, ci gustiamo l’ineguagliabile andatura blanda del gs in autostrada con l’immancabile ipod che mi suona la colonna sonora di Easy Rider almeno 10 volte prima di Bologna, figata, siamo in viaggio, con un week-end che si preannuncia pieno di off-road ma sopratutto di ottimo cibo da accompagnare al tassello.
Sono circa le 20 quando piedi sui cilindri, arriviamo a Borgo Panigale, ci fermiamo dopo il casello e Max telefona a Massimiliano per aggiornarlo sulla nostra posizione. Lui tristemente ci avvisa che la cucina dell’agriturismo chiude alle 22 e una volta conosciuta la Rottermaier, la proprietaria dell’agriturismo capiamo benissimo che arrivando alle 22:05 avremmo preso una tranvata sui denti anziche’ l’antipasto a base di porcini e pancetta. Optiamo per una visita in una trattoria che conosce Rik, vecchio reduce Bolognese, dove ceniamo a suon di tagliatelle al sugo di salsiccia e stinco di maiale con contorno di fagioli piccanti spendendo una veramente una cazzata. Inconsciamente ci attardiamo un po’ troppo, forse per colpa del vino e dell’ottima compagnia o forse con la speranza che il fagiolo piccante aumenti inaspettatamente le performance della moto.
Alle 23 e 30 circa siamo all’altezza di Porretta, paesaggio notturno fantastico, la strada montana e’ illuminata dalla luna, l’asfalto e’ pulitissimo e la temperatura frizzante annullano gli effetti dell’alcol. Siamo in sosta per la benza ed ecco che trilla il cellulare, prima a Rik che non fa in tempo a rispondere e poi a me, ci metto cinque minuti a trovare il telefono e non faccio in tempo neanche io, confrontiamo i numeri e non c’e’ dubbio Massimiliano ci sta cercando. Azz pensiamo che sara’ incazzatissmo e avra’ anche ragione, piu’ che non ci ha fatto dormire per campi lo facciamo anche aspettare. Lo chiamo e ci dice in piena tranquillita’ di chiamarlo quando arriviamo. Wow, pensiamo che si rifara’ su di noi il giorno dopo. J
Ci rimettiamo in viaggio e all’una arriviamo all’agriturismo, per arrivarci si attraversano posti spettacolari e ci immaginiamo cosa sarebbe stato percorrerli di giorno. Attraversiamo una vallata strettissima con un bello strapiombo sulla sinistra dove oltre ad un attraversamento di daini ci becchiamo anche qualche pietrone franato sull’asfalto. Massimiliano ci aspetta sul piazzale, subito ci rassicura che non e’ stato un problema aspettarci, e ci mostra le camere che occuperemo, ci avvisa anche che sta aspettando un suo amico che arrivera’ piu’ tardi. Cavolo, allora non siamo stati gli ultimi, non si puo’ non essere comunque colpiti dalla gentilezza di questa persona, che in piu’ occasioni durante queste due giornate ci troveremo a ringraziare.
Ci sistemiamo in camera e chiediamo a Massimiliano l’ora della sveglia, sogghignando ci fa’ :” settemmezza, alle nove si parte” . Azzo, settemmezza un po’ presto ci pare, che si voglia vendicare facendoci alzare prima di tutti? Be’ in meno di cinque minuti sono sotto le coperte e nel mondo dei sogni.
Sabato mattina la sveglia suona implacabile alle 7:30, tento invano di trovarla sul comodino e finisco col farla anche finire in terra, Max e Rik sono gia’ svegli, chi sotto la doccia e chi gia’ a smontare pezzi della moto. Velocemente ci dirigiamo a fare colazione, col fatto che ieri sera siamo arrivati per ultimi, non vogliamo essere classificati subito come “I Milanesi” ritardatari incalliti. Quando arriviamo a tavola non troviamo nessuno, siamo i primi. Ecco arrivare tremendo il ricordo della ghignata di Massimiliano, ci ha fatto lo scherzone… no no eccolo che arriva, siamo semplicemente i primi.
Alla spicciolata arrivano anche Erika e Irina, veniamo subito riconosciuti come “quelli arrivati tardi” ma tra un sorriso e l’altro cominciamo a fare amicizia con chi via via si aggiunge al nostro tavolo. Inizio del corso alle 9 e 30, l’istruttore si presenta in maniera informale, si chiama Leonardo e seguira’ il corso su un Africa Twin, subito ci da due dritte rispondendo alle prime domande e poi ci porta a spasso sui primi sterrati della zona. Terreni smossi in paesaggi da favola ci portano alla prima sessione scolastica, dove Leo ci da i primi consigli su come affrontare dei canali sia in salita che in discesa. E’ impressionante vederlo affrontare con disinvoltura cose che per noi comuni mortali sono inimmaginabili. Provo e riprovo a seguire i consigli di Leo per affrontare qualche saltino e un paio mi riescono pure, inimmaginabile la gioia provata all’interno del casco, dove se ci fosse stata una videocamera ci sarebbe stato da ridere.
Facciamo ancora qualche chilometro di sterro che ci porta su un’altura verde dove ci fermiamo a pranzare. Andrea tira fuori dalle valigie zega installate sul GS 100 i viveri per tutti e si comincia a mangiare. Quando si mangia cala il silenzio, siamo abbastanza stanchi e assaltiamo letteralmente il cibo. Bellissima l’atmosfera che si crea quando tiriamo fuori l’argomento Siria & Giordania, scopriamo subito che diverse delle persone presenti sono dei grandi viaggiatori e ci si diverte a suon di ricordi e aneddoti di viaggio. Ad un certo punto Max e Massimiliano si dileguano senza casco sull’africona di Leo e tutti si domandano: ” ma dove vanno ? in camporella? “.
Nel giro di 10 minuti quando tornano con una forma di formaggio fresco nessuno fa piu’ domande anche perche’ hanno la bocca occupata ma mangiare il fresco d’alpeggio J.
Si riparte per affrontare un breve tratto di fuoristrada e raggiungere un’area adatta ad esercitarci nella frenata con l’anteriore. Bellissimo il minipercorso ideato, che prevede anche una bella rampetta dove provare a fare qualche salto. Con piacere scopro che e’ una bellezza frenare con il GS dotato di TKC, mi posso permettere sempre qualcosa di piu’ di quello che immaginavo, bisogna frenare veramente di brutto per inchiodare l’anteriore del GS. Percorrendo un altro bel tratto di fuoristrada torniamo all’agriturismo.
Qui parte del gruppo ha troppa voglia di rimanere in sella, un po’ per sperimentare quanto imparato durante la giornata ma anche per sfruttare la grande disponibilita’ di Leo & company a portarci a visitare l’alpeggio raggiungibile via sterro all’interno della riserva. Si parte carichi d’entusiasmo, e quella che doveva essere una salita semplice si rivela invece e’ un po’ piu’ impervia del previsto. In questo tratto di strada Rik senza farsi troppo vedere in giro prova anche l’LC8 di Michele. Nel tratto finale mentre tento in tutti i modi di rimanere aggrappato al manubrio mi rendo conto che sto perdendo delle viti della strumentazione touratech che avevo montato per la transappenninica, mi fermo e la metto a posto alla buona. Arriviamo esausti all’alpeggio, ma inutile dire che siamo veramente appagati dalla vista di cui si gode dai 1600 mt di quota. C’e’ ancora della neve e per poco non riusciamo a fare a palle di neve. Ci vorrebbe un bel “ciccozzo” ma chiaramente nessuno ha pensato di portare fin quassu pane vino e una fetta di quel formaggio comprato all’ora di pranzo. Arriva l’ora del rientro, la cena chiama e la temperatura cala. Sono le 19 passate, ci aspetta una bella discesona che affronto a manetta, derapate e quarta piena sognando un piatto di pasta …. ok ok ho detto una cazzata, affronto la discesa alla mia solita andatura, due km all’ora … J Siamo all’agriturismo alle 20 passate, la Rottermaier ci aspetta col manganello in mano, prima di cena riusco a seguire Leo sulla rampa di scale che collega il parcheggio con una passeggiata e non vi nego, benche’ sia visibile anche dalla luna la differente disinvoltura con cui affronto l’ostacolo rispetto a lui, ma mi sento il manico della situazione …. lasciatemelo credere almeno per qualche minuto predoccia!!! J Cena luculliana vino a volonta’ e poi due chiacchere nell’area dedicata al convivio prima che si chiudano gli occhi per la stanchezza.
Sono le 7 e 45 quando ritorno tra i vivi sentendo la sveglia che suona, mi alzo veramente a fatica e mi accorgo che Max mi ha letteralmente rubato le lenzuola del matrimoniale che condividiamo. oh, non fatevi strane idee, e’ solo che gia’ avevamo condiviso il letto all’Elefanten e Rik la prima notte aveva mangiato troppi fagioli, quindi la scelta e’ stata obbligatoria…. HI HI HI!!! Colazione e dopo le due chiacchere in cui ci viene illustrato come bilanciare i pesi nelle curve stando in piedi, si parte per la prima sterrata, ci si ferma davanti ad un bivio e Massimiliano va in avanscoperta per sondare se il tratto di bosco che si voleva affrontare sia fattibile. Torna dopo qualche minuto con un sorriso sulle labbra, ma sorride perche’ deve essere una figata di percorso per moto come la sua, ma per pesanti enduro come le nostre GS, Africa Twin ecc. ecc non se ne parla. Ci dirigiamo quindi verso l’imbocco di un’altra mulattiera che s’inerpica in un fitto bosco.
Come al solito non c’e’ un sasso attaccato all’altro, sento la moto che va veramente dove le pare, ma sfruttando qualche nuovo accorgimento mi pare di essere decisamente piu’ rilassato del solito. Si arriva in un bel tratto in pendenza dove ad uno ad uno Leo ci segue indicandoci i punti di miglioramento, prestiamo maggiore attenzione ai pesi in curva e alla tecnica per affrontare i canali trasversali alla traccia. Notare il fatto che mentre noi aspettavamo il nostro turno di test Leo si sparava avanti indietro questa mulattierina come se nulla fosse, oltretutto ogni volta che tornava indietro, sfruttando una piccola pietra mi saltava davanti gli occhi, facendomi rosicare di brutto, ma come fa!!!!! Individuati gli errori commessi da noi mortali e dati i giusti consigli per le correzioni si prende la direzione per l’alpeggio visitato ieri sera. Anche se abbastanza stanco ci provo e ci riprovo a far decollare il GS, e miracolo…. un paio di volte mi riesce!!!! J Ecco che prima dell’ultima salitona Leo prende l’LC8 di Michele, altro manico che da grande viaggiatore quale e’ ci ha regalato preziosi consigli nonche’ stimoli per il nostro prossimo viaggio in terra Giordana. Tento per trenta secondi di guardare come si comporta il KTM che in men che non si dica in mano a Leo diventa una moto da trial. Azzo se lo avesse visto Michele salire su quel rampone che a me sembrava un muro di tre metri. J La salita questa volta mi sembra piu’ semplice, strada facendo recupero anche un ragazzo che era rimasto piantato con il mitico giesse 100 a bordo traccia. La fatica si comincia veramente a sentire e alla spicciolata arriviamo tutti all’alpeggio.
Restiamo sdraiati diversi minuti godendoci la splendida vista, si sente l’ineguagliabile profumo di alta montagna e si scorge la citta’ di Pistoia tra i monti. Come fai a spiegare a chi viaggia in macchina cosa voglia dire portare una moto da 250Kg a 1600 metri di quota sudando e godendo come un dannato, non si puo’ nemmeno immaginare la sensazione di liberta’ che ti concede una situazione del genere. Ineguagliabile, solo questo momento vale tutto il corso, seduti sull’erba si comincia a sentire l’atmosfera della fine del corso, un po’ di tristezza si intravede negli occhi di chi sa che dovra’ tornare a casa, ma anche un bel po’ di felicita’ per aver condiviso due fantastiche giornate con chi ama la moto tanto quanto la ami tu.
Ecco che si scende, la Rottermaier ci aspettava alle 14 per il pranzo, sono le 14 e 30, ma ce ne freghiamo abbastanza, troviamo comunque dell’ottimo cibo a tavola con cui chiudiamo piu’ che in bellezza questo fantastico corso.
Dopo aver salutato Massimiliano, Erika, Leonardo, Andrea, Michele, e tutti gli altri compagni di corso ci dirigiamo verso l’asfalto dell’Abetone per chiudere in bellezza il week-end.
Una volta presa l’autostrada per Milano ci godiamo un tramonto mozzafiato e fermati all’autogril troviamo perfino delle scale da scendere in moto, eh eh eh e chi ci ferma piu’ adesso. J In tangenziale Rik accosta e ci accorgiamo che per poco a causa del fatto che ho perso altre viti della strumentazione mi sto per perdere i fari, insomma oltre a me se lo ricordera’ per un bel po’ anche il GS questo giro.
Alla fine di questo week-end raccolgo tutto l’entusiasmo di Erika, la speranza di riuscire un giorno ad avere la sicurezza di Leo sullo sterrato e il sogno di percorrere gran parte delle strade percorse in giro per il mondo da Michele, ma non per ultimo tra sogni e speranze, la certezza di aver conosciuto persone con cui si potra’ condividere qualcosa anche in futuro. Ciao a tutti!!!!!
P.s. un appello a Ettore, il bellissimo cane dell’agriturismo :” hai ancora in bocca un pezzo del guanto di Rik e il tappino della valvola anteriore di Max e io non trovo piu’ un infradito … mica avrai mangiato anche quello???? J
Simone Monticelli
Foto by www.stradanova.com