Croazia, Bosnia & Slovenia

Secondo me gli ingredienti necessari per un bel viaggio sono: la liberta’ offerta dalla moto, la conoscenza di posti e di gente nuova e il contatto con la strada. A questo bisogna aggiungere, una buona compagnia e perche’ no’ del buon cibo la sera :-) Tutte queste cose sono si sono mischiate nella giusta dose nel viaggio che vi sto per raccontare …..La meta che abbiamo scelto per questi nove giorni di luglio doveva contemplare qualche giorno di mare, per permetterci qualche sosta per fare vita da spiaggia. La scelta e’ caduta sulla Croazia, meta che vanta lo splendido connubbio di mare favoloso e prezzi accettabili.

Per la parte puramente motociclistica ci siamo affidati alla Bosnia e ad un tratto di Slovenia.

Colgo l’occasione di testare le mie nuove borse semirigide della givi, avendo abbandonato l’idea di montare dei bauletti. Non sono state troppe le facce sorridenti dei negozianti che vedevano in me un deficente nell’avere la pazza idea di montare dei bauletti rigidi su una fireblade, ma bensi’ la completa mancanza sul mercato di un prodotto perlomeno adattabile senza improvvisarsi dei provetti saldatori. Ma questa e’ un’altra storia, dicevo che siamo partiti alla volta di Trieste percorrendo esclusivamente statali alle nove di sabato 12/07. Di fare sardostrade non se ne parla neanche, ma questa volta c’e’ da dire che di statale in statale fino a Padova non e’ che ci sia stato troppo da divertirsi, chiaro in macchina sarebbe stato peggio, forse trovando qualche provinciale ci si poteva rifare un pochino, ma i tempi di trasferimento sarebbero diventati improponibili.

Bella la strada costiera che porta a Trieste, e da li le montagne che segnano il confine e portano dalla Slovenia alla Croazia.

Si e’ fatto tardi, e la statale fino a Tireste ci ha un po’ provato, abbiamo la tenda da montare e il campeggio ancora da scegliere alle 21:30 passate. Una volta arrivati a Porec, scegliamo il campeggio a Zelena Laguna, che al prezzo di 13E al giorno a persona si rivelera’

essere uno dei piu’ cari della zona. Montiamo la tenda al buio e chiaramente scegliamo uno dei pochi posti dove battera’ sempre il sole, parcheggiamo la moto in un buco e scopriamo dopo cena che era riservato ad un camper e questo fresco fresco si e’ sentito nel diritto di spostare di peso la moto di Bruno. Insomma inizio con qualche problemino, ma si sa’ in un viaggio certe cose possono accadere, basta prenderle con la filosofia giusta, e a noi questa non manca. Certo se la moto avesse avuto solo un graffietto ci saremmo inkazzati come le persone piu’ incivili sulla faccia della terra, ma forse a quel punto saremmo stati anche noi nel nostro diritto.

Dopo la giornata di mare a Porec, ci dirigiamo a sud, attraversando tutta l’Istria , visitando la spendida Rovigno e Pula. Questo tratto di strada e’ caratterizzato da un asfalto molto liscio e a tratti con dei veri e propri avvallamenenti. Il panorama sul mare e’ sfortunatamente coperto dalla fitta vegetazione.

Da Pula a Brestova, dove dobbiamo imbarcarci per prendere il traghetto per l’isola di Cres il panorama e’ decisamente piu’ appagante, la vista sull’isola, e’ fantastica e i colori limpidissimi del mare sullo sfondo roccioso creano dei giochi di riflessi favolosi.

Comincia a rinascere la mia vena fotografica e ad ogni punto panoramico mi fermo a fare le solite foto di rito. Traghettati sull’isola di Cres ci dirigiamo subito verso la sua punta estrema , Mary Losinj.

Cres e’ una bellissima striscia di terra circondata dal mare , offre panorami a picco sul mare e una vista eccezzionale della costa Croata, nonche dell’isola di Krk, di Rab e delle piccolissime altre isole che la circondano.

L’asfalto sull’isola e’ in gran parte rifatto e quindi ci si puo’

finalmente anche divertire a fare qualche curvetta in pieno grip.

Pernottiamo a Mali Losinj in una camera privata spendeno per 2 notti 50E. La sera la passiamo nel bellissimo centro cenando a base di calamari fritti e birra, rimirando il tramonto sul porticciolo.

A Malj Losinj trascorreremo un’altra giornata di mare , sara’ l’ultima, dopodiche’ viaggeremo tutti i giorni.

Dall’isola di Cres traghettiamo sull’isola di Krk e da qui attraverso il ponte che mi sembra essere uno di quelli ad unica arcata piu’ grandi al mondo.

Percorriamo tutta la costa croata fino a Markaska, dove ci godiamo letteralmente i 350 Km di panorami indimenticabili e a parte un primo tratto di strada un po’ affollato di camper , roulotte e mezzi lenti di vario genere, pochissimo traffico.

Il pernottamento e’ nella zimmer arredatissima e splendente della signora katia, che per 25E ci fa sentire come in albergo e a due passi dal centro di Markaska. La sera ci concediamo la solita passeggiata tra i locali e una cenetta a base di pesce. Questa volta scegliamo un locale all’angolo della via principale che mi sembra l’esatta copia di un posto creato ad hoc per i turisti, in stile locali in galleria C.so Vittorio Emanuele per chi e’ di Milano, se non che la cifra spesa per il rifocillamento e’ esigua, circa 13E per un secondo di pesce un contorno , una birra e il caffe, ma la sensazione di non aver mangiato benissimo ci rimane lo stesso.

La mattina successiva decidiamo di partire sul tardi, niente sveglia e al risveglio doccia e passeggiata nel porticciolo. Relax fino alle 12:00 circa , dopodiche’ partiamo alla volta della Bosnia.

Da Ploce ci addentriamo verso Mostar sulla statale E73, che costeggia un fiume. Alla frontiera Bosniaca ci viene richiesta la Carta Verde, che facciamo al volo negli uffici all’angolo pagando 8E a testa.

Oltrepassata la frontiera percorrendo la bella strada curvosa che porta a Mostar, appaiono evidenti i segni lasciati dalla guerra, segni indelebili in ingresso alla bella cittadina famosa per il suo ponte che appare inesorabilmente distrutto.

Facciamo un giro per la citta’ e ci rinfreschiamo con una bibita in un bar del centro. Fa un caldo insopportabile, girare in moto con giacca e pantaloni in pelle sembra quasi essere una sfida personale, ma non voglio rinunciare alla mia sicurezza e sopporto caldo e sudore.

Lasciando Mostar e dirigendosi verso Sarajevo ci si imbatte in una serie di laghi molto belli all’altezza di Klonjic. Sono immancabili le foto e una pausa riflessiva sul panorama. Il verde e l’azzurro dell’aqua dei laghi si fondono in un tutt’uno. Le rade palme sembrano volersi arrampicare sulle montagne, ed in mezzo trovi la bella strada tortuosa che ti chiama ad essere percorsa.

Arriviamo a Sarajevo alle 17 circa, siamo ormai abituati a vedere le case con I segni della guerra, buchi di mitragliatrice attorno alle finestre, tetti sfondati e le nuove case ricostruite a fianco. Ma a Sarajevo e’ diverso, ti ritrovi entrando dalla periferia in mezzo a degli scheletri di palazzi enormi e ti immagini cosa doveva essere questa citta’ durante la guerra. Non si puo’ dimenticare, ma facciamo del nostro meglio per goderci questa bellissima citta’ dalla veriegata cultura. Ci dirigiamo in centro e troviamo un albergo. Sara’ il pernottamento piu’ caro 90E per la camera e le moto dormiranno tra I tavoli del ristorante. Sfruttiamo parte del pomeriggio e la sera per visitare il centro che e’ affollatissimo e presenta innumerevoli bellezze. La cultura mussulmana qui si fa vedere parecchi sia per quanto riguarda le numerose moschee che per I particolari odori emanati dai ristoranti tipici che offrono menu’ di derivazione turca.Cosigliati da dei militari italiani, la presenza delle nostre forze armate e quella di altri stati e’ ancora massiccia, non ci lasciamo scappare un piatto di Burek, una pastella con ripieno di formaggio e carne, ottima.

Concludiamo la serata in un locale del centro storico, gustando qualche buona bottiglia di succo di frutta alla fragola, e’ stato il nostro tormentone pe rtutto il viaggio, niente che non si possa trovare anche in italia, ma il caldo e l’atmosfera di vacanza ti fanno sembrare tutto diverso.

Lasciando Sarajevo percorriamo una strada che lascera’ il segno nella mia memoria per diverso tempo, costeggiamo una collina completamente ricoperta di lapidi dal marmo bianchissimo, cosi’ bianco che sembra luccicare di nuovo, troppo nuovo. Oltre a questo , a bordo strada non mancano I cartellli di attenzione alle mine, tutto a fianco delle case in cui chiaramente abitano le persone e I bambini di Sarajevo.

Percorrendo la statale E73 e poi la E761 raggiungiamo Travnik, un piccolo paesino dove su una collina sorge un forte medioevale. La starda ci conduce a Bihac, uno dei posti piu’ colpiti dalla guerra, e I segni sono evidenti lungo tutto la strada, si possono vedere chiaramente I crateri formati dalle bombe, ormai ricoperti di verde, quasi a sembrare naturali, ma fatti per mano dell’uomo nel piu’ chiaro esempio della sua stupidita’.

Rientriamo in Croazia per visitare il parco naturale di Plitvice, una serie di lagni posti a dislivello tra di loro che formano una miriade di cascate. Il caldo e’ davvero insopportabile, e c’e’ da camminare un po’

, ma ne vale sicuramente la pena. I giochi di colore sono indescrivibili e l’acqua cristallina, ti invoglia al tuffo, tuttavia proibito. Prezzo circa 12E, nessuno vi chiedera’ il bilgietto, che si paga al parcheggio, ma vale la pena pagarlo perche’ lo spettacolo merita.

Da Plitvice, ci dirigiamo verso la costa croata a Senj, attraverso una spettacolare strada tra le montagne, il cui arrivo sul mare sembra degno di una foto di National Geographics. Tornati sul mare dopo due giorni di montagne ci godiamo il fresco venticello serale sul porto, e un buon piatto di pesce. Il pernottamento e’ in una zimmer di una signora, al prezzo di 350 Kune.

Rientro in Slovenia attraverso la costa, da Senj a Rijeka il traffico e’

quasi insopportabile, ormai siamo abituati a strade libere e I numerosi camper, camion e roulotte non fanno felice il mio senso dello Humor.

Lasciamo il mare a Rijeka, non prima di aver fatto le ultime foto alle scogliere e alle isole che si affacciano su golfo. La porssima tappa e’

Tolmin in Slovenia, la strada che ci porta in questo paesino, e’ davero fantastica, sembra di essere in Austria, le strade sono asfaltate dignitosamente, il caldo e’ sparito grazie alla quota e il paesaggio e’

emozionante. Ci si diverte tra le curve e a poco a poco si riacquista il feeling con la moto grazie al maggior grip che infonde sicurezza.

Da Tolmin ci dirigiamo verso il monte triglav, arrivando a Kranjiska Gora, ormai il brutto asfalto Croato e’ solo un ricordo e le spassosissime curve tra montagne bellissime sono una vera goduria. Ci fermiamo a fare qualche foto su un ponte in legno a picco su un ruscello e la pausa diventa un po’ im momento in cui ti accorgi che la vacanza sta per finire. Dura solo un attimo, poi la vista della cartina mi mette gioia, dobbiamo attraversare ancora tutte le Dolomiti , e non puoi essere triste quando ti aspettano le montagne piu’ belle del mondo.

Da Tarvisio, percorrendo la SS52 arriviamo a Lorenzago di Cadore, dove troviamo una Pensione a gestione familiare al prezzo di 45E. Dopo la doccia ci concediamo una super cena, con 2 bottiglie di vino di quello buono. Qui conosciamo anche due scozzesi in viaggio di Nozze in moto.

Chiaccheriamo fino all’una di notte , e quando lo Scozzese ha perso completamente la sua lucidita’ andiamo a dormire.

La mattina successiva siamo a cavallo sulle Dolomiti, tra passo di Campolongo e Pordoi, poi passiamo per il lago di Karezza, per raggiungere Bolzano. Da Bolzano non ci lasciamo scappare la possibilita’

di un giretto allo Stelvio , anche se cio’ implica il rientro dalla Valtellina, arriviamo sul passo alle 14 in punto. Giusto in tempo per pranzare con la classica salsiccia alla brace di Richard.

Questa e’ la giusta conclusione per questo fantastico giro, che ha abbinato all’emozione di un viaggio in moto e alla conoscenza di paesaggi favolosi anche la maggior consapevolezza di cosa implica la guerra. Vedere con i propri occhi e’ diverso che veder scorrere immagini alla TV, o veder foto sui giornali. Un po’ come la differenza che passa tra un viaggio in moto ed uno in macchina, e penso che voi possiate capire !!!

E adesso ci aspetta la Russia ….

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