Elefantentreffen 2003

October 10th, 2006

Cosa vuol dire andare all’ Elefantentreffen per la prima volta ? Non sapere cosa ti aspetta, avere mille dubbi sul materiale da portarsi dietro, la paura per le condizioni climatiche avverse e per la temperatura rigida.Tutte cose che effettivamente se ci pensate possono variare di anno in anno, magari quest’anno non fara’ freddo come lo scorso, magari nevichera’ di piu’ e in posti piu’ infimi, e quindi tutte le valutazioni sulle sensazioni di chi ci e’ gia’ stato potrebbero non adattarsi a quanto accadra’ quest’anno.Comunque mi sono fatto un idea piu’ o meno precisa di cosa vuol dire per “me” essere stato all’ Elefantentreffen ….. godersi gli eventi e una volta arrivati non pensare piu’ a cio’ he ti aspetta per tornare a casa !!!Inoltre ho imparato meglio che in ogni altro posto come mille persone vivano in mille modi differenti la propria passione per la moto …..La storia …..

Partenza venerdi’ 31/01 alle 08:00 da Milano , ci fermiamo per una prima sosta all’autogrill dopo il raccordo con l’autostrada del Brennero, qui vediamo subito i primi motociclisti che sono sicuramente targati Elefantentreffen dato che hanno letteralmente ricoperto le loro Harley di grasso per evitare il contatto con il sale. ( Primo buon suggerimento ).

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Proseguiamo per il Brennero, dove troviamo la strada un po’ ghiacciata, ma che non ci costringe in modo particolare ad un andatura troppo bassa, infatti raggiungiamo l’Austria in tempi brevi, qui pero’ comincia la nostra battaglia per raggiungere il raduno, infatti ci becchiamo un’improvvisa nevicata che sporca in modo rapidissimo la strada, costringendoci ad andatura a passo d’uomo.

[image:1608:i] ( incontreremo successivamente ad un area di servizio dei motociclisti incappati nella stessa nevicata che sfortuntatamente e’ costata loro una rovinosa caduta, senza troppi danni, dato che sono comunque riusciti a proseguire …. ) Siamo nella zona di Monaco intorno alle 16 e decidiamo di raggiungere Passau tramite statali, anche qui pero’ le condizioni non sono delle migliori e intorno alle 18:30 a circa 120KM da Passau decidiamo di fermarci a dormire in un alberghetto.[image:1602:i]

Cena a base di Wurstel e crauti , cucinati da una signora che non capisce una parola di quello che diciamo e chiaccherata con dei tedeschi che ci cantano anche “Ein Prosit”.[image:1606:i]

Sabato 01/02 decidiamo di partire intorno alle ore 07:30 e dopo un abbondante colazione questa programmazione salta subito dato che anche se le moto avevano dormito al coperto per far partire il mio Tenere’ ci metto quasi mezz’ora ( sapete ad una certa eta’ il freddo si sente di piu’ , il problema e’ che con 3 maglioni + 2 paia di pantaloni addosso, l’avviamento di un 600 a pedale raffreddato ti fa scaldare piu’ che 45 minuti di corsa su un tapis roulant …. ).[image:1597:i]

Comunque partiamo intorno alle 08:30 e facendo la statale per Passau troviamo tutta neve sino all’autostrada che ci avrebbe poi portato al motoraduno.

Arriviamo all’Elefantentreffen intorno alle 12:00, e subito ci si accorge come non mai di quanto tutte le foto viste in rete rispecchino effettivamente la sensazione che si prova ad essere li’ .[image:1581:i]

Ci facciamo subito un giro e poi piazziamo la tenda di fronte a quella di un gruppo di tedeschi da cui scroccare il fuoco …. ( mai scelta si rivelera’ piu’ azzeccata perche dopo tutta la giornata passata a vagare tra le moto e anche dopo qualche scivolata tra la neve con dei sacchi per l’immondizia ci vorranno quasi tre ore davanti al fuoco per riportarci ad una temperatura umana ).

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Facciamo un paio di volte il giro tra le tende e ci divertiamo a vedere tutte le soluzioni piu’ strane adottate dalle persone per rimediare agli inconvenienti del freddo e della neve, metodi assurdi per trasportare il bagaglio, moto letteralmente costruite a mano e pazzi che affrontano tragitti lunghissimi con le moto piu’ assurde! [image:1590:i] Ma questo e’ l’Elefantentreffen qui l’impossibile diventa la normalita’ e le persone piu’ diverse diventano un po’ piu’ simili!! Bellissimo…..

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Prima di andare a dormire passiamo circa 3 ore a chiaccherare con i nostri vicini di tenda con cui riusciamo anche a condividere oltre che qualche wurstel anche qualche opininone motociclistica … il solito dilemma meglio BMW , JAP o Italia ? Ma alla fine basta un jegermaister e si va tutti d’accordo !!!

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La mattina ci risvegliamo belli freschi alle 05:30 per smontare la tenda e caricare le moto , naso congelato e acqua in tenda diventata un blocco di ghiaccio …. Vedendo le moto ghiacciate cominciamo a pensare a cosa devono aver provato a stare tutta la notte a temperature credo vicine ai -20 ….

Quando do’ la prima pedalata al mio Tenere’ questo sembra volermi mandare a quel paese e non ne vuole sapere proprio di farsi accendere …. Stesso discorso per il DR del mio compagno di viaggio, mentre l’altra XT si fa pregare meno e dopo circa due ore parte autonomamente ……

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Alle 09:30 circa scaldati dalla ginnastica dei tentativi di avviamento e un po’ preoccupati per il sempre piu’ improbabile rientro ci dirigiamo presso la piccola officina priprio davanti all’ingresso del motoraduno, qui mettiamo le moto davanti alla stufa a gas per 20 minuti e dopo 2 o tre pedalate’ WROOOMM … forse si puo’ tornare a casa …. Sono le 10 e 30 siamo gia’ svegli da 5 ore e siamo ancora qui …… ma ora possiamo partire !!!

Per tornare a casa decidiamo di fare tutta autostrada passando da Monaco, le strade sono abbastanza pulite , tranne qualche tratto dove dobbiamo procedere a rilento perche’ comincia a nevicare e non c’e’ molto sale sull’asfalto, inoltre fa davvero freddo, ma tutto sommato ce la caviamo !!!

Poco prima di Monaco arriva un altro momento di terrore la mia moto si spegne all’improvviso dopo dei brutti rumori al motore … comincio a temere il peggio, ma a bordo strada la riaccendo e non mi da’ piu’ problemi !!!!

Passato Monaco, ci dirigiamo verso il Brennero e finalmente spunta il sole, arriviamo a Verona intorno alle 18:30 e ci concediamo una bella cenetta ad un Autogrill prima del rientro a Milano, che raggiungeremo intorno alle 21:00.

Avventura finita, I commenti e ringraziamenti ….

Il motoraduno : Fantastico.

I ringraziamenti, uno ai due miei compagno di viaggio con cui ho condiviso un esperienza unica e indimenticabile, e uno al mio Tenere’ che a parte qualche comprensibile problema se l’e’ cavata benissimo !!!

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Tutte le foto ( Scannerizzate da reflex ) le trovate qui http://www.advrider.it/cpg143/thumbnails.php?album=4 

 

 

E’ arrivato il KTM

October 2nd, 2006

Non mi sembra nemmeno possibile, fino a qualche settimana fa non avrei mai pensato di aver il coraggio di abbandonare il mio GS per un’altra moto. [image:300:i] No, il solo pensiero mi arrecava dolore, oltretutto non vedevo in circolazione un mezzo che potesse neanche lontanamente poter sostituire il mio ammasso di ghisa preferito. Un mezzo che mi ha accompagnato in mille avventure per quasi 90.000 Km [image:468:i] Ebbene un giorno mi alzo con un pensiero strano, con una voglia di andar a fare una visita ad un concessionario KTM per vedere dal vivo la moto di cui avevo letto la sera prima su una rivista. volevo andare a vedere dal vivo la superenduro. Con fare scherzoso e chiaramente poco intenzionato all’acquisto mi dirigo in un posto dove senza far nomi una moto l’avrei solo guardata ma mai comprata, ma udite udite sta moto sembra un pezzo raro si fa faica a trovare qualcuno che ce l’abbia in casa da farti vedere quindi mi tocca andar in quel postaccio.
Entro nel mondo arancione sprezzante del pericolo che stavo affrontando e inconscio di cio’ che mi aspettava. Parcheggio il GS proprio di fronte alla vetrina, come se uno sguardo di sfida si dovesse porre tra il mio GS e quelle KTM li …. Be’ l’accoglienza nel negozio lascia chiaramente a desiderare, ma questo centra poco col marchio. In un angolo mi pare di vedere cio’ che cerco, mi avvicino e la vedo. Ecco, come spiegare l’amore a prima vista? Ero cotto. [image:1497:i]
Passano due settimane e ho firmato un contratto per l’acquisto della mia nuova KTM presso un concessionario di Firenze.

[image:1383:i] Arriva il grande giorno, il 29 Settembre, arrivo da Valter con il batticuore, ho fatto dodici ore di training autogeno tentando di convincermi che non sono il Gio’ Sala della situazione ne tantomeno il Christian Pfeiffer della giornata, be’ eccoci, parcheggiata nel negozio scorgo la targa della mia moto. [image:1287:i] Prima ancora di farmela tirar fuori chiedo in prestito lo spogliatoio del negozio e tiro fuori dalla borsa tutto il mio abbigliamento da Enduro. No, no, non voglio fare lo smanettone che si deve vestire di tutto punto solo perche ritira la moto nuova, e’ che il programma prevede ritiro moto alle 18 e alle 19 partenza per l’isola d’elba, dove spero di provare la moto nel suo habitat naturale, il fuoristrada.
[image:1380:i] Ed eccoci al primo avviamento, mezzo giro di chiave e il motore comincia a frullare, non fa tanto rumore, sembra che la moto voglia nascondere a chi non puo’ salire sopra le doti del motore. Emozionato faccio il primo giro dell’isolato, i comandi sono al posti giusto, le marce entrano che e’ un piacere il baricentro talmente perfetto che l’altezza della moto non e’ nenanche un problema. Tra l’altro grazie ad Andrea sono riuscito a farmi abbassare la sella di circa tre cm da un artigiano che ha fatto un lavoro eccezionale. Presa l’autostrada arriviamo all’Elba intorno alle 22, non resta che cenare ed aspettare la mattina per provare come si deve la moto.
In men che non si dica siamo con le ruote sullo sterrato, [image:1403:i] incredibile il peso della moto sembra scomparire, questa si guida veramente come un’enduro leggera, le reazioni della forcella sono le stesse ed eventuali sbilanciamenti vanno ripresi con un minimo di forza. Il motore ha un’erogazione dolce che non mi mette in crisi nonostante i cento cavalli da gestire. Mentre prendo confidenza con la moto continuo a tentare di mettermi in testa di andar piano. [image:1405:i] Rispetto al GS con questa moto sembra tutto piu’ facile, ma devo tentare di ricordarmi che non sono un’esperto e quindi meglio restare con i piedi per terra e divertirsi per gradi. Come immaginavo tempo un paio d’ore e sto percorrendo una pietraia in discesa che col GS non mi sarei mai sognato di discendere. Metto le ruote tra un canale dove i cilindroni avrebbero sicuramente cozzato e massimo della libidine e’ un tratto in salita con dei canali di scolo che formano dei veri e propri salti. [image:1412:i] Non posso resistere all’emozione di ripetere questo tratto diverse volte, tentando di far saltare la moto il piu’ in alto possibile. Penso che non avro’ saltato piu’di venti centimetri, ma la soddisfazione’e talmente elevata che mi pare di aver fatto un salto di 3 metri. [image:1500:i]