La via della seta

January 16th, 2007

 

Antica via della seta

  

La via della Seta collega Oriente e Occidente.Un filo sottile che univa Pechino al Mar Mediterraneo.Un canale di transito di idee e culture.

Dal 53 a.C. ad oggi, per venti secoli ambasciatori e missionari, guerrieri e navigatori hanno percorso il cammino che parte dal Medio Oriente, passa per Baghdad, Samarcanda, attraversa la Cina e si conclude a Luoyang.

Un itinerario oggi conosciuto come “via della seta”, definizione usata dal geografo e geologo tedesco Ferdinand von Richthofen nell’introduzione all’opera Tagebücher aus China, pubblicata a Berlino nel 1907. Infatti fu proprio la seta, il prezioso e fin dall’inizio costosissimo tessuto dall’origine avvolta di mistero, a permettere che gli scambi commerciali di profumi, spezie, oro, pelli, metalli, porcellane, medicinali cominciassero a fiorire. Grazie al viaggio di numerosi mercanti, anche i Romani vennero a contatto con la seta, che chiamavano “serica”, perché fabbricata dal lontano popolo dei Seri, come a Roma venivano chiamati i cinesi. Attraverso quello stesso percorso, intorno alla metà del I secolo dopo Cristo, il buddismo fece il suo ingresso in Cina.

La via della seta è costretta a numerose diramazioni a causa delle innumerevoli barriere poste dalla natura, che ne ostacolano la linearità. Infine, il clima molto rigido d’inverno e torrido d’estate nelle depressioni del deserto del Takla Makan, metteva a dura prova gli uomini e gli animali, che avrebbero poi dovuto affrontare gli aspri passi del Pamir per scendere lungo le valli del Pakistan a dell’Afghanistan. Inoltre, le carovane correvano un serio pericolo, poiché erano esposte agli attacchi degli Xiongnu, una popolazione di bellicosi nomadi del Nord che assaliva i viaggiatori che si avventuravano in quelle zone deserte.

Il declino della “via della seta” cominciò con la  concorrenza di una nuova arteria commerciale più rapida e sicura della via di terra: l’India e la Cina venivano raggiunte via mare.

Progetto 2007

January 12th, 2007

Samarcanda…nome leggendario che evoca miti e leggende
e ci riporta a quando la seta,
quel filo sottile,
legò l’Oriente all’Occidente

Città faro dell’antico mondo islamico, Samarcanda, come una fenice risorta molte volte dalle proprie ceneri, possiede una magia che abbaglia il viaggiatore.

La sua storia è lunghissima: fondata nel 470 a.C. dal leggendario re dei Saci Afrassiab, visse il suo primo periodo di splendore durante la dominazione dei Selgiuchidi che per primi valorizzarono la posizione privilegiata sulle grandi rotte carovaniere.

La stagione aurea iniziò con Tamerlano nel 1370.

Da tutto il mondo arabo arrivarono architetti ed artisti che, per ordine del re, diedero a Samarcanda la dignità della capitale di quell’impero smisurato che si estendeva dal Volga al Gange e dal Tian-Chan al Bosforo. Samarcanda divenne una città-giardino brillante e colorata, con i templi dalle ceramiche scintillanti al sole ed evocanti suggestioni incantate. L’opera di urbanizzazione fu completata da un successore di Tamerlano, il re Oulougbek (1394-1449), nipote del grande condottiero.

Egli non fu solo un monarca illuminato che continuò, seguendo lo spirito del nonno, ad ampliare ed abbellire la città, ma anche un grande scienziato che fece di Samarcanda uno dei centri più importanti della cultura tardo medioevale.

Itinerario di circa 15.000 Kilometri che attraversa Turchia, Iran, Turkmenistan, Uzbekistan per arrivare a Samarcanda. Il progetto ambizioso e ricco d fascino prevede quindi di ripercorrere parte dell’antica via della seta e poi prevede il rientro da Kazakhstan, Russia, Ucraina e Ungheria.

Un viaggio affascinante come questo non va percorso senza aver letto racconti, storia e leggende di una delle regioni del mondo che ha un fascino particolare ancora ai nostri giorni.

Ho inserito qui le mie letture consigliate.