Potabilizzare l’acqua

April 27th, 2010

La tecnologia spaziale ha introdotto nel nostro vivere quotidiano oggetti grandi e piccoli, tutti ugualmente utili. La NASA ha svolto ricerche per riciclare i liquidi sulle navicelle spaziali: da questi studi sono usciti strumenti utilizzabili da chiunque. Sfruttando il brevetto varie case producono strumenti di depurazione di varie dimensioni, peso e… costo. Denominatore comune: il divieto di usarli con l’acqua salmastra che li danneggia irrimediabilmente.

L’acqua della fontana o della sorgente sembra pulita ma si teme una contaminazione batterica? Si può ricorrere a sostanze chimiche. La più classica è l’Amuchina (fornita in bottigliette prive di contagocce), sicuramente un ottimo disinfettante per le stoviglie, ma che lascia un tremendo sapore di cloro, lo stesso dicasi per lo Steridrolo venduto in pastiglie. Per evitare dolori di stomaco da troppo cloro il disinfettante ideale è il Micropur. Elimina i batteri dall’acqua potabile e permette una sua sana conservazione nei serbatoi di qualsiasi dimensione, viene infatti fornito in pastiglie, bustine e gocce adatte ad una borraccia da un litro, per una tanica da 25 litri od un serbatoio da 100 litri.

katadyn_micropur_forte

Il Micropur agisce in due ore. È assolutamente insapore e senza pericolo per le persone, anche se erroneamente venisse aumentata la dose, poiché è senza cloro né iodio. Ma spesso non solo occorre disinfettare, bisogna anche eliminare corpuscoli in sospensione ed il Micropur purtroppo non leva le impurità. È bene allora ricorre ai filtri frutto delle ricerche NASA.

Nel filtro potabilizzatore H2OK viene usato come materiale filtrante l’Hygene, un carbone oligodinamico che elimina totalmente i diversi agenti contaminanti e lascia tuttavia passare i sali minerali, essenziali per l’organismo.

L’H2OK è superiore ai normali filtri a carbone (o carbone attivato) che si limitano ad una semplice azione meccanica e che a lungo usati diventano essi stessi fonte di inquinamento. La sua forma è quella di un comodo bicchierone bianco ed è prodotto in due modelli. Il più piccolo e maneggevole, il Traveller, fornisce oltre 4000 litri, più che sufficienti per un anno di attività. L’efficacia del potabilizzatore può essere aumentata in condizioni di estrema emergenza di fronte ad acqua inquinata e sporca con le pastiglie di Micropur.

È ormai prassi abituale dei più esperti viaggiatori filtrare l’acqua in un contenitore e poi lasciare agire il Micropur. L’operazione può sembrare lunga e monotona poiché si filtra un litro d’acqua in circa otto minuti ma è sicuramente un’operazione necessaria in alcune situazioni.

 

Preparazione Africa Twin per lunghi viaggi

February 15th, 2010

In questo post cercherò di elencare le modifiche che sto apportando alla mia Africa Twin RD07 per prepararla ad un viaggio che prevede alcune tappe molto lunghe senza possiiblità di effettuare rifornimento di carburante.
La moto da cui sto partendo è la mia Africa Twin RD07, mezzo che non ha sostituito nel mio cuore la “vecchia” RD03 ma sta cercando di farsi spazio nella mia vita, eccola:

AfricaRD07-Smontic

Come avrete intuito il primo lavoro che mi appresto a fare è il montaggio di serbatoi supplementari e la scelta è ricaduta su un prodotto in VTR dell’Africanqueens

Già. Fin qui tutto semplice, se non chè questi benedetti sebatoi bisogna attaccarli in qualche modo alla moto e farlo non è per nulla banale. Ho iniziato poggiando i serbatoi ai fianchi e mi sono subito reso conto che nulla dell’elettronica presente sulla RD07 poteva stare dove mamma Honda aveva pensato di metterla.

spostere centralina-RD07

 Ho iniziato dalla centralina che ho deciso di montare centralmente rinunciando al prezioso spazio sotto-sella. Questo spostamento si è reso necessario in quanto i connetteri andavano a cozzare con il fianco del serbatoio e sinceramente non mi sembrava una buona cosa.

regolatore-rd07

 Dopo la centralina ho pensato al regolatore di tensione, anche questo nella posizione originale non ci stava. Ho quindi costruito una piastra ad hoc e l’ho saldata nella posizione dove prima era montata la centralina.

elettronica

 Anche altre componenti elettroniche vanno spostate. Fortunatamente si riesce a recuperare le piastrine di supporto originali che vanno semplicemente adattate alla nuova posizione e in entrambe i casi tenute più vicino possibile alla scatola della batteria per non interferire con i serbatoi.

vaschetta-brembopompa-freno

 

 

 

 

 

 

 

Naturalmente dall’altro lato le cose non potevano andare meglio, è stato infatti necessario spostare la vaschetta del liquido freni un po’ più indietro (dietro al serbatoio) e montarne una più piccola (Brembo after-market). Notare che per spostere la vaschetta va utilizzato un particolare tubo che vende la Brembo (quelli per la benzina non vanno bene).

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Eccomi quindi alla prese con la preparazione dei supporti dei serbatoi che in totale sono quattro per lato. Ho deciso di irrobustire i supporti saldando una doppia piastra al telaio.

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 Utilizzando la moto per viaggiare non potevo rinunciare ad un buon portapacchi. Ho quindi deciso di montare delle piastre posteriori che oltre a supportare il codino della moto avranno la funzione di reggere il telaio a cui saranno appoggiate le borse laterali. E’ molto importante che questi supporti siano robusti quindi li ho ricavati usando delle piaste spesse 4 mm.

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La sella invece sarà accorciata e fissata grazie a questa piastra. Il pianale della sella è stato modificato montando due viti passanti che saranno bloccate agendo da sotto al parafango. E’ una soluzione che non consente un rapido smontaggio della sella (occorre sbloccare due viti) tuttavia è l’unico che mi èsembrato realmente stabile e privo di gioco.

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Ecco quindi i due serbatoi montati sul telaio della moto e il codino posteriore in fase di “design”.

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Di sopra i buchi che ho apportato alla plastica del parafango interno per consentire il fissaggio delle due viti  (per lato) posteriori dei serbatoio.

Il codino posteriore merita un capitolo a parte dato che non può fungere da semplice componente estetica ma sarà parte importante per quanto riguarda il reparto bagagli. Dovrà quindi essere robusto e sufficientemente largo da diventare una buona superficie d’appoggio al telaio e alle cinghie. Il codino normalmente offerto da Africanqueens non ha nulla a che vedere con quanto ho appena descritto: è relamente poco robusto e sopratutto sarà anche bello, ma non è in grado di sopportare i traumi che sanno offrire delle borse che ci sbattono sopra per un mese di viaggio.

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Partendo quindi dalla base di Africanqueens ho apportato diverse modifiche al codino, che è stato irrobustito con del Kevlar (l’originale è in VTR) allargato e risagomato. La foto mostra anche un portatarga Racetek che sto cercando di adattare al sedere della mia Africa RD07.

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Mi sono poi occupato di trovare una sistemazione per i rubinetti benzina.  Ho deciso di montarne due, uno per il serbatoio anteriore (già dotato di due rubinetti) e uno per i due posteriori. Dato che il serbatoio anteriore è doppio terrò i suoi due rubinetti sempre aperti e potrò chiuderlo agendo su uno dei due che sto montando ora. Il rubinetto restante chiuderà i due serbatoi posteriori. In caso di rottura di uno dei due serbatoi posteriori potrò escludere quello fallato utilizzando un connettore a sgancio rapido. Per montare i rubinetti ho costruito una staffa che consente di posizionarli sul lato destro tra il telaio e il serbatoio. (N.B. la pompa benzina elettrica andrà tolta).

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Inizio la fase di montaggio del serbatoio principale, un 36 litri in kevlar di Boano. Ho subito notato che il supporto originale delle bobine, posto sul lato sinistro, si trova quasi a contatto con il fondo del grosso serbatoio. Per evitare spiacevoli conseguenze ho preferito spostare il supporto originale abbassando un po’ il tutto. Sul lato destro invece va spostato l’impianto elettrico facendolo passare sotto al traversino in foto.

supporto-porta-targa

Eccomi ora alle prese con il montaggio del portatarga posteriore, un semplice Racetech con supporto integrato per le frecce e un fanale a Led. Ho deciso di far si che il portatarga rimanga solidale al telaio quando smonto il codone posteriore, questo per evitare di dover scablare tututto se si rendesse necessario smontare il posteriore. Per rendere possibile questa cosa ho saldato tre supporti ai traversini che avevo creato.IMG_7366lato-sinistro

 

 

 

 

 

 

Posso quindi iniziare a rimontare l’impianto elettrico. Ho cercato di evitare curve strane dei cavi e sopratutto possibili frizionamenti di questi con telaio e supporti. Il risultato è decisamente soddisfacente per ora. Mi sembra tutto sistemato in modo razionale e ordinato.

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Ho utilizzato dei tubi di diametro esterno 14.5 e interno 7.5, sono rinforzati con della tela e quindi sono molto robusti. Il loro ulteriore pregio è che le curve non mostrano schiacciature che potrebbero far faticare la pompa della benzina noncè ostruire del tutto il passaggio.

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La pompa della benzina che ho scelto è la solita Mikuni che già ho utilizzato sulla mia RD03 con grande soffdisfazione.

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Ecco sopra la prima foto in cui la moto inizia a prendere forma. Ho tagliato la sella (accorciata) e dopo averla rastremata a dovere l’ho fatta ricoprire da un tappezziere qui a Milano (80 euro).

 

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 E’ arrivato il momento di iniziare a lavorare sull’anteriore. Ecco il telaio porta strumenti che come vedete dovrà ospitare anche la vaschetta di recupero dell’acqua per il radiatore. Ho utilizzato dell’alluminio da 3mm di spessore rinforzato con un profilato, sempre d’alluminio, che ne costituisce l’ossatura. Il telaietto che regge la vaschetta, e quello che regge i fari li ho realizzati con del ferro spesso 4 mm. Sia i fari che la vaschetta sono fissati con dei silent-block.

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Ecco un dettaglio della vaschetta di recupero che come vedete non è quella originale dell’Africa ma bensì appatiene ad un CBR.

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Ecco un paio di dettagli del supporto anteriore finito. Le parti verniciate di nero sono quelle di ferro.

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Passiamo ora al montaggio della strumentazione Touratech, un IMO 100R300 che ho installato su due silent block avvitati alla staffa di ferro superiore. Come vedete nella foto di destra ho deciso di montare direttamente una presa accendisigari che ho comprato da un negozio di nautica qui a Milano.

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Inizio la parte di cablaggio dell’elettronica. Ho preso due poli positivi da 12 Volt (attaccandomi vicino al connettore della chiave d’accensione sotto al serbatoio): uno diretto alla batteria e uno sottochiave. Quello sottochiave lo userò per l’IMO, mentre quello diretto lo userò per il GPS e per la presa accendisigari.

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Ecco un paio d’immagini del frontale con il cablaggio in via di completamento. Potete notare anche i fari, che sono di derivazione Aprilia Pegaso.

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Ho montato anche due fusibili diretamente sul telaio della strumentazione, uno per il GPS e uno per la presa acendisigari. Ho utilizzato la stessa tipologia di fusibili che monta la moto, così non dovrò portarmi dietro la solita scatoletta di fusibili di vetro d’emergenza.

Tomet-Tornitura

Eccomi alla TOmet, dove ho fatto tornire il distanziale che mi servirà per eliminare il rinvio del contachilometri.

Preparazione verniciatura

Eccoci al momento della verniciatura.  Dopo aver carteggiato la carenatura, i serbatoi e il codino ho iniziato passando una mano di fondo 5:1. Premetto che il mio obiettivo non è ottenere la perfezione (tanto non ne sarei neanche capace). Appena uscita dalla cantina la moto andrà subito a farsi qualche giretto in fuoristrada e quindi sarebbe un inutile spreco di tempo cercare la verniciatura impeccabile.

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Problema su un serbatoio laterale: In colorificio la persona che mi ha servito mi aveva assicurato che con una semplice carteggiata avrei potuto evitare di togliere la mano di vernice spray che avevo passato sui serbatoi laterali. Questa cosa non mi convinceva molto, ma mi sono fidato. Il risultato è stato pessimo, la base opaca (in foto il bianco) che ho acquistato ha iniziato a fare le grinze …. ho dovuto rifare!

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Con una bella passata di sverniciatore ho tolto il danno e anche quella mano di vernice spray che assolutamente non consentiva (nonostante il fondo 5:1) una buona presa alla base opaca. Ho quindi carteggiato nuovamente e ridato una mano di fondo. Questa volta tutto bene.

blu honda

La verniciatura vera e propria è avvenuta come segue: Ho acquistato dei colori in base opaca a solvente per uso automobilistico cercando di recuperare i colori Honda HRC e quindi per rendere lucida la moto utilizzerò un trasparente 2:1. Ho dato una prima mano su tutta la moto con il bianco. Poi ho dato il blu.IMG_7554IMG_7559

 

 

 

 

 

 

Mummificando la moto, sperando di non dipingere qualcosa di troppo utilizzando una mascheratura ho composto il disegno a strisce.

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Ecco la verniciatura completata con anche gli adesivi appena applicati ( messi prima del trasparente).

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Posso finalmente tirare fuori la moto e fare i primi cento metri. Ancora non ho finito… come vedete il codino non è montato perchè prima dovrò far modificare il giro dei tubi dello scarico che altrimenti interferisce con il serbatoio di destra.

In questa foto ho montato anche un piccolo portapacchi di fortuna che mi servirà domani per andare a Ferrara da Xracing dove faremo lo scarico su misura.

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Arrivo a Gavello di Ferrara alle 11 e 45 nonostante io sia partito da Milano alle 7. Come sempre mi accade al primo test della moto anche questa volta mi capita qualcosa: stavolta ho forato, ma dico meno male. Perchè? Per il semplice fatto che quando mi sono fermato a controllare la gomma ho visto che perdevo anche benzina. Uno dei tubi della benza era posizionato male. Faccio un bypass del serbatoio anteriore di destra e con la gomma buca arrivo a Fidenza, dove in un paio d’ore riesco a ripartire grazie ad una gomma anteriore nuova.

Comunque dopo pranzo Claudio di Xracing inizia il lavoro e io non posso far altro che rimanere a guardare.

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Decidiamo di installare due supporti per il terminale riuscendo a sfruttare gli unici due attacchi originali che avevo mantenuto intatti. La marmitta deve rimanere il più possibile aderente al serbatoio in modo da non sporgere per non essere a rischio in caso di cadute.

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Ecco la moto con lo scarico montato, finalmente la vedo tutta assemblata, è la prima volta. Ora si può anche fare un confronto con la foto iniziale.

Dopo il primo test mi sono accorto di un po’ di problemi che assolutamente dovevo risolvere.

Prima di tutto le pedane, quelle originali sono assolutamente troppo piccole e offrono un’inesistente supporto per la guida in piedi. Decido quindi di costruire due pedane allargate utilizzando del ferro da 3mm di spessore opportunamente piegato e saldato

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Come potete vedere ho sfruttato la pedana originale aggiungendo la parte sagomanta a mano con il flessibile. Il risultato è ottimo.

Proseguo con un’altra modifica fondamentale, il cablaggio del regolatore di tensione. Seguendo il consiglio di alcuni amici ho eliminato il connettore che arriva dall’alternatore saldando direttamente i tre fili gialli. Questo è utile per evitare sfiammature del connettore che provocano problemi al regolatore.

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La foto fa un po’ schifo ma il risultato del lavoro da fare è chiaro.

Mi sono poi occupato di sostituire il cerchio posteriore con un Excel da 18. Questa modifica non è stata fatta per migliorare le caratteristiche di guida della moto ma piuttosto per un problema di reperibilità di gomme in luoghi poco frequentati dalle motociclette. Sostanzialmente una gomma da 18 è più facile da trovare di una da 17.

Per la modifica ho utilizzato il mozzo originale e fatto ri-raggiare il cerchio Excel. Per questo devo dire  grazie  a Maicolnait del forum QDE che ha eseguito un lavoro eccezionale e rapidissimo.

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Ho anche modificato il passaggio dei tubi della benzina del serbatoio da 36 di Boano. Ho fatto passare il tubo di destra tra i cilindri anzichè da davanti come avveniva sulla RD03. Ho fatto questa modifica perchè giorni fa il tubo mi si era praticamente cotto sul collettore.

Per sopperire al problema “grematura” pantaloni a causa della nuova marmitta ho deciso di arrotolare lo scarico in una bella guaina in stile Harley Davidson …. figa ma appena ho acceso la moto questa ha iniziato a fare un puzzo incerdibile. Speriamo che smetta eprchè ai primi semafori pensavo che qualcuno chiamasse i pompieri.

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Devo dire però che l’effetto calore è molto diminuito… proverò meglio questo week-end.