KaZak2012 a spasso con Kamillo

Oltre l’Ural l’Asia…

Scrivo questo diario della giornata di ieri in ritardo perche’ ieri in Kazakistan la connessione ad Internet andava e veniva.

La notte al parcheggio dei camion non e’ passata tranquillissima dato che a notte inoltrata sono arrivati dei camion frigorifero che per forza di cose hanno dovuto tenere acceso i motori tutta la notte.  Alle 6 ora kazaka, ovvero le 3 ora Italiana ci siamo alzati decisi a levare le tende.

Ci incamminiamo quindi per Atyrau che dista da dove ci troviamo circa 300 km di strada decisamente dissestata. Ogni decina di chilometri e’ normale vedere una macchina ferma con qualche problema meccanico, e la cosa non stupisce visto che I kazaki non sembrano prestare minima attenzione alle buche. Forse si accorgono di averle prese solo quando spaccano qualcosa, come ad esempio uno a cui abbiamo visto letteralmente volare via pezzi di cerchione…

Il paesaggio, che inizialmente e’ ancora leggermente verdeggiante per via degli ultimi rami del  Volga che portano acqua fin qui, cambia rapidamente per diventare arido e desertico.

Dalla strada il mar Caspio non si vede mai, e’ sempre lontano cosi’ e’ difficile trovare qualcosa che ci possa far intuire l’esistenza di qualche forma di vita… Si vede qualche piccola conformazione dunaria, poche creste, forse le prime di quelle che diverranno tra qualche centinaio di anni un erg.

Raggiungiamo Atyrau alle 14, visitiamo il centro e aspettando che apra la banca per cambiare dei Tenghe (moneta locale) oltre a quelli che abbiamo cambiato al mercato nero all’ingresso in frontiera (sempre conveniente), ci mangiamo un hamburger!

Al tavolo prendiamo anche la decisione di far diventare il giro di boa del nostro viaggio il fiume Ural, fiume che segna il confine tra continente Europeo e Asia. Questo per via del fatto che Il mangistau dista da qui ancora circa 1000 km di strade molto peggiori di quella che abbiamo percorso ora, quindi sarebbero necessari circa due giorni di viaggio per raggiungerla. Dato che siamo in ritardo di circa due giorni sulla tabella di marcia che piu’ o meno ci eravamo prefissati (e abbiamo in totale solo tre settimane di tempo) decidiamo di evitare di percorrere la via del ritorno come fosse una prova speciale della Dakar e dedicare invece piu’ tempo alla visita dei luoghi che attraverseremo.

La scelta e’ stata dura, dato che visitare il mangistau e’ una cosa a cui tenevamo molto, tuttavia farlo senza dedicargli il tempo necessario e costringerci ad un rientro frettoloso sarebbe davvero un peccato. Sara’ per il prossimo viaggio.

Attraversato quindi il fiume Ural che e’ il terzo fiume piu’ lungo d’Europa (e guarda caso i primi cinque li abbiamo attraversati tutti in questo viaggio: Volga, Danubio, Ural, Dnepr e Don) Invertiamo la rotta per riprendere al via di casa.

Possiamo quindi dire di aver fatto un salto in Asia per poi tornare a casa :)

 

 

2 Responses to Oltre l’Ural l’Asia…

  1. monica says:

    Ma sa che eravamo in molti a non capire come mai la direzione di marcia fosse invertita…
    E mi sa che di cose da vedere ce n’avete un sacco!!
    Buon viaggio!

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