KaZak2012 a spasso con Kamillo

Visitiamo Odessa, annusiamo Istanbul, andiamo verso la Romania

Sveglia abbastanza lenta e subito una ricerca su Internet per capire l’esatto percorso da seguire per entrare in Romania evitando la Transnistria. Questo percorso dovrebbe essere quello che intendiamo seguire se non dovessimo trovare il traghetto per Istanbul o se questo dovesse farci perdere troppo tempo o costare eccessivamente.

Le mappe indicano un strada che dovrebbe entrare prima in Moldavia e poi in Romania, l’uscita dall’Ucraina dovrebbe avvenire a Reni, una localita’ che definisco subito la Livigno dell’Ucraina vista la sua particolare posizione. Si tratta di un piccolo paese incastonato tra una triplice frontiera e il delta del Danubio.

Arrivati ad Odessa andiamo subito a cercare la famosa scalinata Potemkin, particolare per la sua architettura che ne rende visibili i gradini solo guardandola dal basso. La vista dall’alto invece rende visibili solamente dei terrazzi, mentre sono assolutamente invisibili i gradini. Bellissima. La scalinata e’ anche famosa per essere stata il set di una delle scene principali del film Russo La corazzata Potemkin, opera degli anni venti che risulta essere molto influente nella storia del cinema.

Noi Italiani conosciamo anche la citazione avvenuta nel film Fantozzi: “A me la korazzata kotiomkin sembra una cagata pazzesca”. Forse non tutti sanno che nel film di Villaggio le scene non erano tratte dal film originale ma rifatte appositamente dato che la produzione non aveva ottenuto i diritti per usare le scene del film Russo.

Infatti come si vede da questa sequenza tratta dal film Fantozzi il film Risulta essere di un certo Einstein e non del Russo Ejzenstejn.

Il centro di Odessa risulta essere molto ben tenuto e piacevole da visitare. In questi giorni si sta svolgendo un festival del cinema e proprio ieri e’ terminata la stagione teatrale. Ci sarebbe piaciuto andare a vedere qualcosa a teatro, visto che questo viaggio e’ iniziato all’Arena di Verona…

Terminata la visita al centro ci dirigiamo al porto che si trova a circa 20 km dalla citta’ e lo troviamo con un po’ di fatica. Ci infiliamo dietro una fila di camion che hanno targhe delle nazioni piu’ disparate e finalmente raggiungiamo degli uffici dove chiediamo delle informazioni. Dopo circa venti minuti di attesa in un ufficio dove ci sono tre impiegate che smazzano carte arriva un uomo che telefona a qualcuno. Parlano un po’ e poi finalmente capiamo cosa sta accadendo: la nave per Istanbul doveva partire questa mattina alle 10 ma ancora stanno caricando i camion (sono le 15). Sfortunatamente pero’ non possiamo slaire perche’ gli imbarchi sono chiusi, la prossima nave e’ Lunedi’. Non possiamo stare qui tutto questo tempo, quindi rinunciamo. Sara’ Romania!

Usciti dal porto sfuggendo ad una fila interminabile di camion che attendevano l’imbarco ci prepariamo per la serata tra i campi di girasoli: questa sera abbiamo comprato del pesce che proveremo a cuocere alla griglia!

 

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